Il fiore di Angela

Ho avuto la fortuna e l’opportunità di visitare un paese magico e spirituale come lo Sri Lanka, portando con me la voce e lo sguardo di Angela sempre nel cuore. L’ho ritrovata in ogni albero, in ogni tempio, in ogni sorriso e il suo viso mi ha teneramente e dolcemente accompagnato lungo la strada.
Ma per esserle più vicino e più vicino a tutti voi che nello stesso momento la ricordavate con affetto e amore, ho voluto pregare per lei in un tempio e  qui, come tutte le altre persone in preghiera, donarle un fiore. Il fiore di Angela l’ho posato lì tra tanti altri, donati da uomini e donne che credono nello spirito dell’uomo. Angela respirava lo spirito dell’uomo, riuscendo a trasformarlo in divino.

Il fiore di Angela

Hagakure (2° parte)

Inizio con una richiesta di clemenza a chi mi segue (io me la sono già concessa). La mia attenzione a questo blog, nell’ultimo periodo, è stata forse un po’ meno assidua. Ma tant’è, spero di recuperare il tempo perduto. Spesso mi dico (e in molti ci diciamo), almeno una volta al giorno, fai qualcosa per te, qualcosa che ti fa stare bene, qualcosa che ti migliora.

Non sempre ci riesco, ma spesso ci provo e continuerò a provarci, quotidianamente. Scrivere è una passione che ho scoperto da poco, leggere (e finire di leggere) un buon libro mi entusiasma.

Gioni fa, in condizioni abbastanza strane, ho finito di leggere questo libro di cui vi avevo già parlato in un post precedente (vedi). Libro decisamente entusiasmante e forse, azzardando un aggettivo un po’ forte, illuminante!

Riscrivo per voi, ma anche per me, alcuni passaggi che mi hanno particolarmente colpito e sui quali dovremmo spendere qualche attimo a riflettere. Alcuni di questi brevi aforismi, se esercitati nella nostra spesso assurda vita e se riuscissimo ad afferrarne la loro ancora grande attualità, ci potrebbero  trasmettere una maggiore coscienza e serenità.

Io non conosco il modo di sconfiggere gli altri, ma la Via per sconfiggere me stesso.

Il bene e il male degli antenati possono essere rivelati dalla condotta dei loro discendenti.

La vergogna e il pentimento sono come un boccale d’acqua capovolto. Un mio amico provò compassione dopo aver ascoltato la confessione di colui che gli aveva rubato l’ornamento della spada. Se si vuole rimediare ai propri errori, le loro tracce si cancellano rapidamente.

Un uomo sosteneva: “Io conosco la forma della ragione e dell’errore”. Quando qualcuno gli chiedeva chiarimenti a riguardo, egli rispondeva: “La ragione ha quattro angoli e non si muove neppure in una situazione estrema. L’errore è rotondo e, non distinguendo tra bene e male, tra giusto e sbagliato, si lascia rotolare ovunque da una parte all’altra”.

Le questioni più gravi vanno trattate con leggerezza. Quelle meno gravi vanno trattate con serietà.

Vi riporto infine una piccola chicca che ho scoperto leggendo questo libro. Chi ha visto il film “Il Gladiatore” ricorderà sicuramente una frase ad effetto che pronuncia il protagonista, Massimo Decimo Meridio: “Ciò che facciamo in vita riecheggia nell’eternità“. Ebbene, questa frase non va ascritta al pur bravo sceneggiatore del film ma bensì a Yamamoto Jinuemon, padre di Yamamoto Tsunetomo (l’ispiratore di Hagakure), vissuto in Giappone nel 1600! Questa errata citazione imperversa su internet……

Hagakure (1° parte)

Alcuni giorni fa ho rivisto in televisione Ghost dog: la via del samurai, naturalmente in ora molto tarda perchè è prassi da molto tempo che piccoli gioielli del cinema debbano occupare fasce orarie scomode. Il film mi ha di nuovo impressionato per la sua originalità e per la lettura che offre di alcuni tratti della nostra società (americana, ma non solo). Anche il Morandini ne da, complessivamente, un giudizio positivo (vedi recensione).

Ma non voglio parlare del film, che comunque consiglio caldamente di vedere, quanto del libro che il protagonista legge nel film e che rappresenta il suo codice di vita: Hagakure: il libro segreto dei samurai.

Sull’onda evocativa del film sono andato a cercare il libro a cui il protagonista si ispira e, dopo un po’ di attesa, l’ho comprato ed iniziato a leggere. La lettura, abbastanza facile trattandosi essenzialmente di aforismi estratti dal testo originale (11 volumi), è ancora in corso. Come riporta il libro, la parola Hagakure è composta da due ideogrammi che significano “foglia” e “nascondere”, pertanto il titolo può essere tradotto con l’espressione “nascosto dalle foglie”.

Fa riflettere l’attualità di alcuni affermazioni (il libro è del 1700), la saggezza dei concetti espressi e soprattutto la grande spiritualità che caratterizzava i samurai, una casta di guerrieri.

Ne cito solo un piccolo passo, sperando di invogliare qualcuno a leggerlo:

“Una persona onesta vive in pace e non si avventa sulle cose. Una persona di poco valore non trova pace, ma ovunque vada crea problemi ed è in conflitto con tutto”.

Un problema che sento in questo momento è il conflitto, cioè disporre della saggezza di capire quando questo è positivo e quando invece è un inutile avvitarsi su se stessi.