Ieri, in una delle rare volte che riesco a seguire una trasmissione radiofonica in macchina, mi è capitato di ascoltare (Radio24) l’intervista ad un signore, di cui però non ricordo il nome, di professione libraio e gestore dell”Aleph”, una libreria di Milano. Costui è rimbalzato nelle cronache dei blog (vedi1, vedi2), e successivamente anche dei media (Il gazzettino, Libero, ecc.), grazie ad un cartello originale esposto all’entrata della sua libreria e che recita “In questa libreria non vi vende il libro di Bruno Vespa“.
Un messaggio semplice ed inequivocabile nelle intenzioni, mi pare. Infatti la ragione di questa scelta, al contrario di quanto si legge sui commenti presenti nei blog, sta semplicemente nel voler manifestare il proprio e personale dissenso verso la contestabile scelta di Silvio Berlusconi di aver utilizzato l’ultima “fatica letteraria” di Bruno Vespa per rispondere alle famose 10 domande del quotidiano La Repubblica. (vedi) L’intento di questo signore mi è sembrato sincero e l’obiettivo concreto, tra l’altro condiviso in maniera naturale e spontanea anche dai suoi collaboratori. Veramente un bel gesto di responsabilità “politica”.
PS Nel corso dell’intervista l’intervistato stima inoltre che i mancati guadagni (non vendite) che ne sono derivati ammonterebbero ad oltre 1.000 euro….e non mi sembra cosa da poco.
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