Fight Club (1999)

Film e libro bellissimi, contenuti e dialoghi più che mai attuali pur a distanza di dieci anni. Il film lo rivedo sempre molto volentieri e ogni volta scopro qualche dettaglio che mi era sfuggito o qualche nuova inquadratura. Fight Club, come anche il libro (“Fight Club”, Chuck Palahniuk, 1996), è un film molto complesso e caratterizzato da una forte denuncia sociale su temi come la depressione sociale, la rabbia repressa, la solitudine, la società dei consumi, mediata attraverso le alterazioni psichiche del protagonista. Un elemento importante del film è anche la riuscita e accattivante colonna sonora, realizzata dai Dust Brothers.

Alcune citazioni tratte dal film che mi hanno colpito:

[Il protagonista al suo capo, dopo che questi ha trovato una copia delle regole del Fight Club nella fotocopiatrice]

Beh, devo dirglielo, io starei molto molto attento a parlarne con qualcuno, perché la persona che ha scritto questo è pericolosa. E questo pazzo con la camicia Oxford potrebbe anche scoppiare e poi correre di ufficio in ufficio con un’ArmaLite AR-10 carabina a gas potente semi-automatica militare, sparacchiando colpi su colpi su colleghi e superiori. Magari è qualcuno che conosce da anni, qualcuno molto molto vicino a lei. O forse non dovrebbe portarmi ogni pezzo di spazzatura che le capita fra le mani.

[Tyler Durden]

Omicidi, crimini, povertà. Queste cose non mi spaventano. Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con cinquecento canali, il nome d’un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra, poche calorie.

[Tyler Durden]

Le cose che possiedi alla fine ti possiedono.

[Tyler Durden]

Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo!

La stanza del figlio (2001)

Film bellissimo, tristissimo, struggente. Ma con la tristezza della vita, anche se spesso non vogliamo e sappiamo che sarà doloroso, bisogna fare i conti. Questo bell’estratto di cinematografia e musica me l’ha suggerito una persona cara che ringrazio (…. ma soprattutto per molte altre cose ….).

Il contrasto forte tra la serenità di queste immagini e ciò che il film poi racconta è devastante. Un contrasto che Moretti mette in scena con consapevole maestria ma che soprattutto colpisce al cuore.

Non so perchè ma questo mi ricorda un pensiero che mi ha molto colpito per la sua grande verità: siamo tutti tanta testa e poco cuore, molta razionalità e sempre meno sentimenti. Il dolore è uno di questi, anche se cerchiamo di evitarlo ed evitare chi lo sta vivendo.

Un abbraccio a tutti.