Film e libro bellissimi, contenuti e dialoghi più che mai attuali pur a distanza di dieci anni. Il film lo rivedo sempre molto volentieri e ogni volta scopro qualche dettaglio che mi era sfuggito o qualche nuova inquadratura. Fight Club, come anche il libro (“Fight Club”, Chuck Palahniuk, 1996), è un film molto complesso e caratterizzato da una forte denuncia sociale su temi come la depressione sociale, la rabbia repressa, la solitudine, la società dei consumi, mediata attraverso le alterazioni psichiche del protagonista. Un elemento importante del film è anche la riuscita e accattivante colonna sonora, realizzata dai Dust Brothers.
Alcune citazioni tratte dal film che mi hanno colpito:
[Il protagonista al suo capo, dopo che questi ha trovato una copia delle regole del Fight Club nella fotocopiatrice]
Beh, devo dirglielo, io starei molto molto attento a parlarne con qualcuno, perché la persona che ha scritto questo è pericolosa. E questo pazzo con la camicia Oxford potrebbe anche scoppiare e poi correre di ufficio in ufficio con un’ArmaLite AR-10 carabina a gas potente semi-automatica militare, sparacchiando colpi su colpi su colleghi e superiori. Magari è qualcuno che conosce da anni, qualcuno molto molto vicino a lei. O forse non dovrebbe portarmi ogni pezzo di spazzatura che le capita fra le mani.
[Tyler Durden]
Omicidi, crimini, povertà. Queste cose non mi spaventano. Quello che mi spaventa sono le celebrità sulle riviste, la televisione con cinquecento canali, il nome d’un tizio sulle mie mutande, i farmaci per capelli, il viagra, poche calorie.
[Tyler Durden]
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono.
[Tyler Durden]
Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo!
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